Maewyn Succat

Ve lo immaginate un ragazzino di 16 anni, catturato un giorno da pirati Irlandesi e portato in Irlanda dove sarebbe rimasto come schiavo e custode di animali? Era la fine del 300 dopo Cristo, e Maewyn era figlio di una famiglia nobile, da cui rimase separato per 6 lunghi anni.

Quell’esilio – racconta nei suoi scritti – ha visto la sua conversione a Dio, che ha usato grazia sulla sua condotta di vita precedente. Mentre pascolava le pecore, pregava delle ore intere, anche la notte. Un giorno poi, affidandosi a un sogno e una rivelazione ricevuta, riuscì a scappare dal suo padrone e a raggiungere un posto sulla costa mai visto prima. Lì, al suo arrivo la nave lo aspettava. Il comandante inizialmente non voleva accettarlo ma era scritto: quel viaggio doveva farlo.

Tornò alla sua isola, dalla sua gente, dopo molti giorni di cammino e altri miracoli registrati nei due documenti che ci ha lasciato – Confessio e Epistola. Dio provvide ad ogni cosa e lui decise di entrare nel clero, esattamente come avevano già fatto suo padre e suo nonno, il primo diacono, il secondo prete.

Divenne quindi vescovo e cambiò nome, scelse Patricius. Viaggiò molto e ricevette altre rivelazioni. Una notte vide un uomo di nome Victoricus venire dall’Irlanda con numerose lettere, una era indirizzata a lui e gli si spezzò il cuore nel leggere le suppliche degli Irlandesi che lo chiamavano e gli chiedevano di tornare.

animals-clouds-field-85683

Passarono molti anni prima che Patricius riuscì a raggiungere l’isola di Smeraldo, ma le sue preghiere furono di nuovo ascoltate. In Irlanda predicò il Vangelo come il suo cuore desiderava e diffuse le Scritture che, come si vede in entrambi i suoi scritti, conosceva accuratamente. Fondò chiese ovunque (Cill in gaelico significa “chiesa”, questo spiega la presenza di numerose città come Kilkenny, Kildare, Killarney, Kilgobnet… in giro per tutta l’Irlanda) e battezzò tantissima gente che scelse di vivere per Cristo. Vide infinite persecuzioni e ingiustizie.

Dio gli aveva rivelato che non sarebbe tornato dai parenti e gli amici, che sarebbe morto in Irlanda, come era pronto e come è successo. Nel frattempo era stato di nuovo catturato, perseguitato, derubato più volte. Scrive che era disposto a tutto, a morire per la causa per cui viveva, e non aveva paura di niente e nessuno.

Esattamente come il suo Maestro, non si faceva nessuno scrupolo nel dare titoli a chi se li meritava, e non aveva paura di parlare di inferno, di demoni e di pene per morti. Scriveva spesso della sua umiltà e della sua poca capacità di esprimersi. Dell’essere stato scelto senza aver fatto niente per meritarsi una tal chiamata. Ardeva di amore per Cristo.

La sua fede, la sua speranza e l’amore per questa terra influenza ancora oggi. Mentre agli occhi dei più è difficile scorgere i frutti, i miglioramenti e il progresso del Cristianesimo e agli occhi di altri rimane solo il nome di un personaggio vestito di verde in qualche strana parata in giro per il mondo, per altri Patricius è un eroe del passato, un fratello che incontreremo nella gloria di Cristo se anche noi resisteremo, una persona normale che si definisce un peccatore e che ha il coraggio di andare controcorrente quando le difficoltà si fanno pesanti.

agriculture-clouds-country-462119

Un secolo più tardi la sua morte è stata scritta una preghiera, poi a lui attribuita. Eccone alcune parole.

Christ with me,
Christ before me,
Christ behind me,
Christ in me,
Christ beneath me,
Christ above me,
Christ on my right,
Christ on my left,
Christ when I lie down,
Christ when I sit down,
Christ when I arise,
Christ in the heart of every man who thinks of me,
Christ in the mouth of everyone who speaks of me,
Christ in every eye that sees me,
Christ in every ear that hears me.

 

 

 

Leave a comment